Campionato concluso al
4° posto, a pari merito
con l'
Inter; ben 15 i pareggi. Si aspettano i gol di
Palanca ma il "bomber" segnerà un solo gol a
Cesena (finale 3-1 per il
Napoli) pareggiando però il conto
dopo un quarto d'ora con un'autogol.
Pellegrini segna invece
11 gol ed è il terzo realizzatore del torneo alle spalle
di
Pruzzo e
Bivi. La difesa incassa soltanto
21
reti ma subisce tre espulsioni (
Bruscolotti,
Jacobelli e
Vinazzani) e 8 giornate di squalifica di cui ben 5 solo
a
Ferrario. In società
Juliano ha sbattuto
la porta ed è andato via spargendo veleno sul conto di
Ferlaino. Partono
Marangon (perdita grave),
Nicolini (cui subentra
Benedetti),
Capone,
Speggiorin,
Cascione e
Palo.
Marchesi aveva chiesto
Graziani,
Marchetti e
Scanziani ma arrivano
Palanca,
Criscimanni e
Citterio. Nello spogliatoio c'è
maretta per
Musella incostante nel rendimento, per
Krol che
Marchesi, in virtù dell'esperienza internazionale,
lo propone capitano in Coppa. Inoltre
Criscimani non riesce
a diventare fulcro del gioco,
Citterio non ha la qualità
di
Marangon e
Damiani non riesce ad incidere in
area di rigore. La
Coppa Uefa si chiude al primo turno,
mentre in Campionato, l'eccessiva quantità di pareggi (ben
15) porta ad una classifica finale che è "lussuosa"
per le possibilità della squadra ma mediocre per le sue
ambizioni.
Ferlaino si fa affiancare da un comitato esecutivo
(
Janich e
Bonetto). L'ufficio inchieste della
Federcalcio apre un'inchiesta a carico di
Castellini sospettato d'avere
mostrato troppa acquiescenza al tiro con in quale il
Genoa ha acciuffato la salvezza a 4' dalla fine del campionato; inoltre
Ferlaino e consiglieri vengono accusati di falso in Bilancio,
appropriazione indebita, frode fiscale e truffa. Si dimostrerà
tutto una baggianata. A fine campionato
Marchesi emigrerà
al Nord e
Corso che sperava in una promozione in prima
squadra, all'arrivo di
Giacomini, lascerà la squadra
primavera a
Sormani.